La Comunità ebraica di Roma ha denunciato un blog antisemita e di estrema destra che aveva pubblicato un “lista nera” di docenti universitari colpevoli (secondo l’autore del blog) di fare lobby all’interno dell’università e di sostenere pubblicamente e politicamente Israele (QUI la notizia).

Adesso il blog è stato chiuso e sono in corso le indagini della Polizia postale per cercare di risalire all’autore (il blog era scritto in forma anonima), tuttavia grazie alla cache di Google è possibile rintracciare il post incriminato (lo trovate QUI poco dopo la metà della pagina).

La comunità ebraica romana, oltre a denunciare l’accaduto alla Polizia, ha lanciato un appello alle istituzioni per costituirsi parte civile al fine di “bloccare un cancro che può espandersi e colpire chiunque“. All’appello hanno risposto in già in tanti tra cui il Rettore dell’Università dell’Università La Sapienza di Roma (alla quale appartiene il maggior numero di professori), i Ministri delle Comunicazioni e dell’Istruzione, il leader del PD e Sindaco di Roma Walter Veltroni, …

La lista nera era stata estrapolata, come ha spiegato lo stesso anonimo autore del blog, dalla “elencazione dei nomi presenti nella petizione pubblica proposta dalla comunità ebraica di Roma nelle università italiane contro il boicottaggio culturale e civile attuato dalle università inglesi nei confronti di Israele e dei docenti ebrei/israeliani… iscritto al ruolo nelle università inglesi ed espulsi per svolgere attività politica in favore dello Stato di Israele“.

La circostanza a cui sembra riferirsi il blogger antisemita risale al maggio 2006, quando l’assemblea del maggiore sindacato britannico dei docenti universitari (UCU) approvò (con una maggioranza risicata) una mozione che esortava al boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane che non avevano dichiarato apertamente di opporsi alla politica di Israele nei confronti dei palestinesi (QUI). In Italia, molti docenti firmarono una petizione contro questa decisione. Secondo quanto scritto nel blog, quindi, l’università italiana sarebbe stata “strumentalizzata da un minoranza etnica ideologizzata culturalmente e politicamente solidale ad una entità politica extranazionale“, il riferimento è a Israele.

Siamo in presenza di un evento inquietante“, ha affermato la docente di Storia moderna Anna Foa, presente nella lista di 162 professori. “Chi si è reso autore di questa iniziativa delirante – ha detto la professoressa – ha commesso un reato e va punito. Siamo – ha aggiunto – al limite della follia, una lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che sinceramente spaventa. Su internet – ha proseguito Anna Foa – se ne trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a vere e proprie liste“.

Insomma, la vicenda è un pò complicata. Una cosa è la libertà di espressione (che trova spesso massima realizzazione in Rete con i blog) e un’altra cosa è la diffamazione e la pubblica accusa (in questo caso probabilmente del tutto infondata). Il tutto diventa più inquientante se si pensa che in questo caso siamo quasi in presenza di liste di proscrizione antisemite che possono ricodare quanto è avvenuo in un passato nemmeno molto lontano…